Questione Settentrionale: giustizia, non egoismo

Roberto Agirmo • 27 maggio 2025

Cos'è davvero la "Questione Settentrionale"?

Da anni, il Nord Italia vive un paradosso: contribuisce in misura enorme al bilancio dello Stato, ma riceve in cambio meno di quanto versa. Questo squilibrio ha un nome preciso: residuo fiscale.

Significa che ogni anno regioni come Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Piemonte versano miliardi di euro più di quanto ricevono in termini di servizi, infrastrutture e investimenti statali. Una redistribuzione forzata che, anziché generare efficienza nel resto del Paese, alimenta sprechi e sistemi pubblici inefficaci.

Il nodo cruciale: il residuo fiscale

Il residuo fiscale rappresenta la differenza tra quanto una regione paga allo Stato centrale e quanto riceve indietro. Alcuni esempi emblematici:

  • Lombardia: +56 miliardi di euro annui (oltre 5.600 euro pro capite). Il residuo fiscale più elevato d'Italia.
  • Veneto: +15 miliardi di euro annui (circa 3.100 euro pro capite). Regione pesantemente penalizzata.
  • Emilia-Romagna: +12 miliardi di euro annui (circa 2.700 euro pro capite). Una regione ben amministrata.
  • Piemonte: +6 miliardi di euro annui (circa 1.500 euro pro capite). Considerata una "zona cuscinetto".
  • Campania: -10 miliardi di euro annui (circa -1.700 euro pro capite). Alta inefficienza.
  • Calabria: -8 miliardi di euro annui (circa -2.200 euro pro capite). Forte assistenzialismo.


Secondo fonti come la Corte dei Conti, ISTAT e CGIA di Mestre, il Veneto perde ogni anno circa 15 miliardi di euro. Tradotto: ogni cittadino veneto perde oltre 3.000 euro l'anno. In dieci anni, parliamo di 150 miliardi complessivi.

Dove finiscono queste risorse?

Gran parte dei fondi viene destinata a:

  • sostenere servizi pubblici inefficienti in regioni con bilanci cronicamente in rosso;
  • mantenere apparati burocratici centrali ridondanti;
  • alimentare sistemi politici regionali basati su logiche clientelari e scarsamente virtuose.

Una questione politica, prima ancora di economica

Il problema non è solo nei numeri, ma nelle scelte politiche:

  • lo Stato centrale accentra risorse senza migliorarne l'efficacia;
  • le regioni del Nord non possono decidere come usare i fondi che producono;
  • la Costituzione (art. 116.3) prevede l'autonomia differenziata, ma resta inapplicata;
  • le classi dirigenti, inclusa quella veneta, non hanno esercitato reale pressione.


Sette anni dopo il referendum sull'autonomia, la giunta Zaia è rimasta in silenzio. E nulla è cambiato.

La posizione di Resistere Veneto

Resistere Veneto crede in un'Italia più giusta, dove la solidarietà non sia sinonimo di spreco:

  • solidarietà sì, ma con responsabilità;
  • autonomia reale per il Veneto;
  • criteri di spesa statale rivisti: chi riceve deve dimostrare efficienza;
  • stop all'immobilismo politico.

Nel pieno rispetto della legalità e della Costituzione, Resistere Veneto promuove anche forme di mobilitazione popolare, perché il cambiamento ha bisogno di voce e coraggio

Conclusione: l'equilibrio è giustizia, non egoismo

La Questione Settentrionale non è una pretesa egoistica, ma un richiamo all'equilibrio e all'efficienza. Nessuna nazione può crescere se punisce i territori produttivi e premia quelli inefficienti.

Il Veneto ha già dato troppo. Ora chiede soltanto rispetto.

LEGGI ANCHE GLI ALTRI ARTICOLI DI RESISTERE VENETO:

zaia guida una fiat 500 come se fosse una ferrari
Autore: Roberto Agirmo 16 settembre 2025
Il mito di Luca Zaia si scontra con i numeri: -16,5% di potere d’acquisto in Veneto, record negativo in Italia. Dietro la facciata, solo declino.
caricatura di Luca Zaia con naso da pagliaccio, triste, che si piega al volere del governo
Autore: Roberto Agirmo 29 agosto 2025
Promesse mancate, referendum ignorato e cittadini dimenticati. Resistere Veneto rivendica l’autonomia vera, conquistata dal popolo.
Autore: Roberto Agirmo – Candidato per Resistere Veneto, Provincia di Venezia 27 agosto 2025
Resistere Veneto analizza incoerenze e responsabilità del CTS e di Roberto Speranza nella gestione Covid. Serve trasparenza e giustizia.
Una legge “salva-veterani” per garantire il terzo mandato divide il Veneto. Opportunismo politico e
Autore: Roberto Agirmo 21 agosto 2025
Una legge “salva-veterani” per garantire il terzo mandato divide il Veneto. Opportunismo politico e poltrone al posto dei cittadini.
Luca Zaia perplesso olimpiadi Milano Cortina 2026
Autore: Roberto Agirmo 21 agosto 2025
Milano-Cortina 2026: solo il 6% delle opere olimpiche completate. Ritardi, sprechi e cantieri infiniti smascherano il bluff di Zaia.
Zaia e la sudditanza dalle segreterie di partito
Autore: Resistere Veneto 21 agosto 2025
In Veneto non si vota senza l’ok di Roma. Zaia parla di autonomia ma resta suddito dei partiti nazionali. Resistere Veneto denuncia il "legittimo trucco" elettorale.
come proteggersi dagli pfas vademecum
Autore: Resistere Veneto 19 agosto 2025
Scopri i consigli utili per ridurre l’esposizione agli PFAS: acqua sicura, cucina, cosmetici, imballaggi e prevenzione nella vita quotidiana.
caricatura di giornalisti e politici che alterano notizie
Autore: Roberto Agirmo 12 agosto 2025
Roberto Agirmo denuncia il silenzio dei media su Resistere Veneto: “Non ci attaccano, ci cancellano. Giornalismo ridotto a PR politiche.”
Megafono caro ombrelloni contro grafici su caro vita e potere d’acquisto
Autore: Roberto Agirmo 11 agosto 2025
Non è il “caro ombrelloni” a svuotare le spiagge italiane, ma l’erosione del potere d’acquisto e un’economia sempre più fragile.
Roberto Speranza sbugiardato in Commissione Covid
Autore: Roberto Agirmo 8 agosto 2025
Le ultime audizioni desecretate della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla gestione del Covid stanno facendo emergere un quadro che smentisce anni di narrazione ufficiale. Giuseppe Ippolito, membro del Comitato Tecnico Scientifico e della Task Force governativa, ha dichiarato testualmente: «Il piano pandemico? Mai discusso. Le decisioni? Politiche, non scientifiche.» Per anni ci hanno ripetuto che ogni scelta – lockdown, chiusure, sospensioni dal lavoro, obblighi sanitari – derivava dalla “scienza” e che non esistevano alternative. Oggi sappiamo che non era così : le decisioni fondamentali venivano prese a livello politico, senza un piano pandemico aggiornato , senza una reale strategia di prevenzione territoriale, e con un approccio ospedalocentrico che ha contribuito al collasso del sistema. Cinque verità scomode Alla luce di queste rivelazioni, non si può ignorare che molte delle critiche mosse allora da chi veniva etichettato come “no vax” trovano oggi conferma: I cosiddetti no vax che criticavano la politica, avevano ragione. Quando dicevano che esistevano cure per il Covid, avevano ragione. Quando denunciavano che la strategia “tachipirina e vigile attesa” era sbagliata, avevano ragione. Quando affermavano che intubare in certe condizioni equivaleva a condannare a morte, avevano ragione. Quando sostenevano che la gestione dell’emergenza fosse anche una speculazione politica ed economica a vantaggio di pochi, avevano ragione. Seguire i soldi per capire le responsabilità Basterebbe confrontare redditi e patrimoni di certi politici, dirigenti sanitari e medici con incarichi istituzionali prima e dopo la pandemia per trovare tracce evidenti di arricchimenti e conflitti di interesse . La storia ci insegna che seguendo i soldi si trovano i colpevoli . Ma, troppo spesso, chi ha soldi e potere è anche chi controlla le commissioni d’inchiesta . Perché questa verità ci riguarda tutti Non si tratta di rivincite ideologiche, ma di giustizia e responsabilità . Perché se chi ha gestito l’emergenza ha commesso errori o scelte consapevoli che hanno danneggiato vite, economia e diritti, è un dovere civile e morale pretenderne il rendiconto . Resistere Veneto continuerà a vigilare , informare e denunciare ogni tentativo di insabbiamento . La verità non può essere sepolta sotto anni di propaganda. Vedremo se questa Commissione avrà il coraggio di arrivare fino in fondo o se, ancora una volta, prevarranno gli interessi di chi deve proteggere se stesso.