Pignoramenti senza giudice: Resistere Veneto si schiera — difenderemo i cittadini, non i furbi
Una legge pericolosa che mette in mano ai privati il potere di colpire i cittadini più fragili.
Resistere Veneto si oppone: giustizia sì, soprusi no.

Una proposta di legge promossa dalla senatrice
Stefani (Lega) mira a consentire il pignoramento diretto di beni o conti correnti di chi non paga bollette o debiti civili,
senza bisogno del previo intervento di un giudice.
Basterebbe una lettera d’intimazione inviata dall'avvocato del creditore: se entro circa 40 giorni non si paga o non si oppone, scatta il pignoramento automatico.
È facile camuffare questa riforma come un’“efficienza della giustizia”. In realtà, è un attacco palese alle garanzie costituzionali, una delega del potere coercitivo alle mani private, un meccanismo che mette i più deboli a rischio di essere schiacciati.
Quanto agli ex “campioni del Nord” (Lega del Nord, autonomia, tutela locale…), una volta a Roma molti hanno perso la bussola: oggi minacciano i cittadini invece di proteggerli.
Controllo sì, soprusi no.
Non accetteremo che i meno abbienti siano spinti al baratro
Facciamola chiara: non siamo né per tutelare i furbetti né per lasciare impuniti abusi. Ci saranno sempre strumenti di verifica e di opposizione per chi sfrutta indebitamente le regole.
Ma lo Stato, le istituzioni, il sistema regionale non possono ignorare la realtà sociale:
mettere chi è già in difficoltà nella condizione di subire pignoramenti automatici è un salto nel buio.
Così si rischia di alimentare scenari drammatici — persone con problemi economici che, assillate dalla pressione, possono reagire col gesto estremo.
Purtroppo, non stiamo parlando di teorie.
Nelle ultime cronache del Veronese — nel comune di Castel d’Azzano — un casolare destinato allo sgombero è stato saturato di gas dai suoi abitanti, che non volevano abbandonarlo, e innescato con molotov. L’esplosione ha ucciso
tre carabinieri e ne ha feriti molti altri.
Un gesto tragico, un punto di rottura che spaventa, ma che indica quanto possano arrivare distrutti i confini della disperazione quando non si offre alcuna via d’uscita.
Non vogliamo fare terrorismo emotivo, ma non possiamo ignorare che politiche di repressione estrema possono spingere soggetti già fragili verso scenari devastanti.
La posizione di Resistere Veneto: lotta, tutela, garanzia territoriale
Se questo progetto vedrà mai la luce, Resistere Veneto si opporrà con ogni mezzo consentito, mettendo in campo azioni politiche, amministrative e sociali — anche a livello regionale — per difendere i cittadini, non per alimentarli di minacce.
Difenderemo:
- La dignità delle famiglie in difficoltà, non la leggerezza di chi evade sfruttando falle normative.
- Le garanzie costituzionali, non le scorciatoie autoritarie.
- Un Veneto che tutela i suoi cittadini, non che li lascia sotto la scure del potere dei creditori.
Non accetteremo che l’ultima risorsa diventi la rivolta o la disperazione.
E non accetteremo che si trasformi uno Stato civile in uno Stato di minacce.
Resistere Veneto — perché la giustizia sia sociale, non punizione.
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