Il mito di Zaia e la realtà del Veneto: una Ferrari guidata come una 500

Roberto Agirmo • 16 settembre 2025

Dietro i sorrisi e le sagre, vent’anni di governo Zaia hanno impoverito il Veneto più di qualsiasi altra regione italiana.

Dietro la facciata rassicurante e le chiacchiere in dialetto, i vent’anni di gestione di Luca Zaia hanno lasciato il Veneto più povero, non più ricco. L’immagine diffusa è quella di un governatore amatissimo, vicino alla gente, presente a ogni fiera, sagra o inaugurazione. Ma i numeri — quelli che non mentono mai — raccontano tutt’altro.

Dal 2016 a oggi, il potere d’acquisto delle famiglie venete è diminuito più che in qualsiasi altra regione d’Italia: -16,5% contro una media nazionale dell’11,3%. Un record negativo che fa del Veneto il fanalino di coda del Paese. Verona addirittura tocca il -17,3%. Dietro al folklore e agli abbracci con i cittadini, il bilancio è impietoso: le famiglie venete si sono impoverite come mai prima.

Zaia ha avuto in mano per vent’anni una regione paragonabile a una Ferrari, eppure l’ha guidata come fosse una Fiat 500 scassata. Invece di accelerare, innovare, progettare il futuro, si è limitato a tenere il volante dritto, senza visione, senza slancio. Non ha fatto l’amministratore coraggioso, ma il contabile senza fantasia.

C’è però un talento che non gli si può negare: quello delle pubbliche relazioni. Zaia è stato il re del nastro: ne ha tagliati più lui di un parrucchiere da signora il sabato mattina. Sagre, fiere, mostre: sempre presente, sempre sorridente. Ha trasformato l’arte di fare comunicati stampa e di parlare in veneto in uno strumento di consenso popolare. E il popolo lo ama.

Il problema è che la politica non è uno spettacolo itinerante, e non si misura a colpi di selfie e di “like”. Se i veneti avessero il coraggio di guardare oltre la simpatia del governatore, di analizzare freddamente i dati socio-economici, di chiedersi perché in vent’anni una delle regioni più dinamiche d’Italia sia scivolata in fondo alla classifica nazionale, probabilmente la magia si infrangerebbe.

Zaia ha saputo vendere bene il suo vuoto. Ha raccontato come pochi le sue pochezze, le ha mascherate dietro sorrisi, dialetto e folklore. Ma al dunque, la verità è questa: il Veneto di Zaia è una Ferrari tenuta in garage, coperta da un telo, mostrata solo in foto. Bellissima, sì, ma ferma. E intanto i motori delle altre regioni hanno continuato a correre.
mappa stipendi e inflazione italia 2025

LEGGI ANCHE GLI ALTRI ARTICOLI DI RESISTERE VENETO:

caricatura di Luca Zaia con naso da pagliaccio, triste, che si piega al volere del governo
Autore: Roberto Agirmo 29 agosto 2025
Promesse mancate, referendum ignorato e cittadini dimenticati. Resistere Veneto rivendica l’autonomia vera, conquistata dal popolo.
Autore: Roberto Agirmo – Candidato per Resistere Veneto, Provincia di Venezia 27 agosto 2025
Resistere Veneto analizza incoerenze e responsabilità del CTS e di Roberto Speranza nella gestione Covid. Serve trasparenza e giustizia.
Una legge “salva-veterani” per garantire il terzo mandato divide il Veneto. Opportunismo politico e
Autore: Roberto Agirmo 21 agosto 2025
Una legge “salva-veterani” per garantire il terzo mandato divide il Veneto. Opportunismo politico e poltrone al posto dei cittadini.
Luca Zaia perplesso olimpiadi Milano Cortina 2026
Autore: Roberto Agirmo 21 agosto 2025
Milano-Cortina 2026: solo il 6% delle opere olimpiche completate. Ritardi, sprechi e cantieri infiniti smascherano il bluff di Zaia.
Zaia e la sudditanza dalle segreterie di partito
Autore: Resistere Veneto 21 agosto 2025
In Veneto non si vota senza l’ok di Roma. Zaia parla di autonomia ma resta suddito dei partiti nazionali. Resistere Veneto denuncia il "legittimo trucco" elettorale.
come proteggersi dagli pfas vademecum
Autore: Resistere Veneto 19 agosto 2025
Scopri i consigli utili per ridurre l’esposizione agli PFAS: acqua sicura, cucina, cosmetici, imballaggi e prevenzione nella vita quotidiana.
caricatura di giornalisti e politici che alterano notizie
Autore: Roberto Agirmo 12 agosto 2025
Roberto Agirmo denuncia il silenzio dei media su Resistere Veneto: “Non ci attaccano, ci cancellano. Giornalismo ridotto a PR politiche.”
Megafono caro ombrelloni contro grafici su caro vita e potere d’acquisto
Autore: Roberto Agirmo 11 agosto 2025
Non è il “caro ombrelloni” a svuotare le spiagge italiane, ma l’erosione del potere d’acquisto e un’economia sempre più fragile.
Roberto Speranza sbugiardato in Commissione Covid
Autore: Roberto Agirmo 8 agosto 2025
Le ultime audizioni desecretate della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla gestione del Covid stanno facendo emergere un quadro che smentisce anni di narrazione ufficiale. Giuseppe Ippolito, membro del Comitato Tecnico Scientifico e della Task Force governativa, ha dichiarato testualmente: «Il piano pandemico? Mai discusso. Le decisioni? Politiche, non scientifiche.» Per anni ci hanno ripetuto che ogni scelta – lockdown, chiusure, sospensioni dal lavoro, obblighi sanitari – derivava dalla “scienza” e che non esistevano alternative. Oggi sappiamo che non era così : le decisioni fondamentali venivano prese a livello politico, senza un piano pandemico aggiornato , senza una reale strategia di prevenzione territoriale, e con un approccio ospedalocentrico che ha contribuito al collasso del sistema. Cinque verità scomode Alla luce di queste rivelazioni, non si può ignorare che molte delle critiche mosse allora da chi veniva etichettato come “no vax” trovano oggi conferma: I cosiddetti no vax che criticavano la politica, avevano ragione. Quando dicevano che esistevano cure per il Covid, avevano ragione. Quando denunciavano che la strategia “tachipirina e vigile attesa” era sbagliata, avevano ragione. Quando affermavano che intubare in certe condizioni equivaleva a condannare a morte, avevano ragione. Quando sostenevano che la gestione dell’emergenza fosse anche una speculazione politica ed economica a vantaggio di pochi, avevano ragione. Seguire i soldi per capire le responsabilità Basterebbe confrontare redditi e patrimoni di certi politici, dirigenti sanitari e medici con incarichi istituzionali prima e dopo la pandemia per trovare tracce evidenti di arricchimenti e conflitti di interesse . La storia ci insegna che seguendo i soldi si trovano i colpevoli . Ma, troppo spesso, chi ha soldi e potere è anche chi controlla le commissioni d’inchiesta . Perché questa verità ci riguarda tutti Non si tratta di rivincite ideologiche, ma di giustizia e responsabilità . Perché se chi ha gestito l’emergenza ha commesso errori o scelte consapevoli che hanno danneggiato vite, economia e diritti, è un dovere civile e morale pretenderne il rendiconto . Resistere Veneto continuerà a vigilare , informare e denunciare ogni tentativo di insabbiamento . La verità non può essere sepolta sotto anni di propaganda. Vedremo se questa Commissione avrà il coraggio di arrivare fino in fondo o se, ancora una volta, prevarranno gli interessi di chi deve proteggere se stesso.
Corriere di Verona: la verità sul caso Szumski
Autore: Roberto Agirmo 31 luglio 2025
Resistere Veneto replica al Corriere di Verona: inesattezze e menzogne sul dott. Szumski. La verità su libertà e autonomia in Veneto.