Proposta: Venezia a statuto speciale. Come e perchè?
Venezia, città a statuto speciale: una proposta per tutelare il futuro della Serenissima
Cosa comporterebbe uno statuto speciale per Venezia?
È possibile dal punto di vista costituzionale?
La Costituzione Italiana, all'articolo 116, comma 3, prevede già la possibilità di attribuire particolari forme di autonomia a singole regioni. Sebbene oggi Venezia non rientri tra le regioni a statuto speciale, una modifica ad hoc potrebbe essere fondata su tre elementi fondamentali:
- Storico: la tradizione millenaria della Repubblica di Venezia come entità indipendente.
- Culturale: l'unicità del suo patrimonio, riconosciuto a livello mondiale dall'UNESCO.
- Geografico: la specificità ambientale della laguna e il rischio costante di sommersione.
Come potrebbe Resistere Veneto promuovere questa proposta?
La proposta potrebbe diventare uno dei pilastri dell'identità politica e culturale di Resistere Veneto. Venezia, con la sua forza simbolica e il suo ruolo strategico, può incarnare la necessità di una nuova forma di autonomia: concreta, sostenibile, responsabile.
- Posizionamento: un manifesto dell'autonomia che parte da Venezia per arrivare a tutta la regione.
- Temi chiave: turismo sostenibile, difesa del patrimonio, resilienza ambientale.
- Azioni: promozione istituzionale, raccolta firme, confronto con esperti e cittadini.
Le leve fiscali di una città autonoma
Uno statuto speciale permetterebbe a Venezia di adottare una fiscalità personalizzata:
- Imposte locali su misura: per sostenere iniziative ambientali, culturali o imprenditoriali.
- Autonomia nella spesa pubblica: con libertà di decidere come allocare le risorse ricevute da Stato e Regione.
- Gestione di imposte statali: possibilità di trattenere parte delle imposte raccolte sul territorio.
- Agevolazioni mirate: per imprese attive nei settori strategici della città.
Investimenti locali e progetti infrastrutturali
Una Venezia autonoma potrebbe:
- finanziare direttamente opere di manutenzione, sicurezza e restauro del centro storico;
- intervenire rapidamente su emergenze ambientali;
- sostenere progetti di innovazione nel turismo e nei servizi urbani;
- valorizzare il patrimonio storico con risorse proprie.
Verso una nuova sostenibilità sociale ed economica
L'autonomia fiscale favorirebbe anche una maggiore equità nella distribuzione delle risorse:
- politiche sociali su misura per il territorio;
- incentivi per nuove attività imprenditoriali e per la residenza dei lavoratori;
- piani di sviluppo basati su green economy e innovazione.
Accesso diretto ai fondi europei
Con un'autonomia riconosciuta, Venezia potrebbe candidarsi direttamente a bandi europei su:
- sostenibilità ambientale;
- rigenerazione urbana;
- tutela del patrimonio;
- innovazione nel turismo.
Ripopolare l'estuario: un obiettivo possibile
La rinascita sociale di Venezia passa anche dal ritorno di famiglie, giovani, professionisti nel centro storico e nelle isole. Con strumenti adeguati, si potrebbero incentivare:
- aziende che assumono residenti locali;
- trasferimenti d'impresa con incentivi fiscali;
- contributi per l'acquisto di abitazioni;
- programmi di residenza preferenziale per chi lavora in città;
- partnership con università e centri di ricerca.
Conclusione
Fare di Venezia una città a statuto speciale non è solo un atto amministrativo. È una scelta strategica, necessaria e lungimirante per assicurare un futuro alla Serenissima. Significa dare valore alla sua storia, rispondere alle emergenze ambientali, rilanciare l'economia e ridare vita al tessuto sociale. Per Resistere Veneto, è l'occasione per dimostrare che l'autonomia può essere visione, progetto e cura del territorio.