Proposta: Venezia a statuto speciale. Come e perchè?

Roberto Agirmo • 27 maggio 2025

Venezia, città a statuto speciale: una proposta per tutelare il futuro della Serenissima

Venezia non è soltanto una città. È un simbolo, un patrimonio dell'umanità, un equilibrio delicato tra storia, ambiente e società. Proporre che diventi una città a statuto speciale non è solo un atto formale, ma una dichiarazione d'intenti: proteggere la sua identità, garantire la sua sopravvivenza e restituirle una governance capace di affrontare le sfide contemporanee.

Oggi Venezia si trova sotto una pressione crescente: turismo incontrollato, crisi climatica, spopolamento, difficoltà nella gestione del territorio lagunare. La proposta di un'autonomia speciale nasce proprio da queste esigenze: dotare la città di strumenti concreti per agire in maniera efficace, tempestiva e coerente con le sue specificità.

Cosa comporterebbe uno statuto speciale per Venezia?

Autonomia turistica
Venezia potrebbe definire e gestire in modo indipendente le proprie politiche turistiche, regolando gli accessi, incentivando forme di turismo sostenibile e distribuendo meglio i flussi per salvaguardare la vivibilità del centro storico.

Tutela ambientale e territoriale
Con maggiore potere decisionale, la città potrebbe affrontare in modo mirato l'impatto del cambiamento climatico, promuovendo interventi per proteggere la laguna e le isole e preservare il delicato equilibrio tra natura e urbanizzazione.

Gestione del patrimonio storico e urbanistica
Un controllo più autonomo permetterebbe alla città di tutelare meglio il suo straordinario patrimonio culturale, architettonico e artistico, e di decidere in prima persona sugli interventi urbanistici.

Fondi diretti e autonomia fiscale
Con uno statuto speciale, Venezia potrebbe accedere direttamente a fondi statali e comunitari, gestirli senza intermediazioni e adattare la propria fiscalità locale alle esigenze del territorio.

È possibile dal punto di vista costituzionale?

La Costituzione Italiana, all'articolo 116, comma 3, prevede già la possibilità di attribuire particolari forme di autonomia a singole regioni. Sebbene oggi Venezia non rientri tra le regioni a statuto speciale, una modifica ad hoc potrebbe essere fondata su tre elementi fondamentali:


  • Storico: la tradizione millenaria della Repubblica di Venezia come entità indipendente.
  • Culturale: l'unicità del suo patrimonio, riconosciuto a livello mondiale dall'UNESCO.
  • Geografico: la specificità ambientale della laguna e il rischio costante di sommersione.

Come potrebbe Resistere Veneto promuovere questa proposta?

La proposta potrebbe diventare uno dei pilastri dell'identità politica e culturale di Resistere Veneto. Venezia, con la sua forza simbolica e il suo ruolo strategico, può incarnare la necessità di una nuova forma di autonomia: concreta, sostenibile, responsabile.

  • Posizionamento: un manifesto dell'autonomia che parte da Venezia per arrivare a tutta la regione.
  • Temi chiave: turismo sostenibile, difesa del patrimonio, resilienza ambientale.
  • Azioni: promozione istituzionale, raccolta firme, confronto con esperti e cittadini.

Le leve fiscali di una città autonoma

Uno statuto speciale permetterebbe a Venezia di adottare una fiscalità personalizzata:

  • Imposte locali su misura: per sostenere iniziative ambientali, culturali o imprenditoriali.
  • Autonomia nella spesa pubblica: con libertà di decidere come allocare le risorse ricevute da Stato e Regione.
  • Gestione di imposte statali: possibilità di trattenere parte delle imposte raccolte sul territorio.
  • Agevolazioni mirate: per imprese attive nei settori strategici della città.

Investimenti locali e progetti infrastrutturali

Una Venezia autonoma potrebbe:

  • finanziare direttamente opere di manutenzione, sicurezza e restauro del centro storico;
  • intervenire rapidamente su emergenze ambientali;
  • sostenere progetti di innovazione nel turismo e nei servizi urbani;
  • valorizzare il patrimonio storico con risorse proprie.

Verso una nuova sostenibilità sociale ed economica

L'autonomia fiscale favorirebbe anche una maggiore equità nella distribuzione delle risorse:

  • politiche sociali su misura per il territorio;
  • incentivi per nuove attività imprenditoriali e per la residenza dei lavoratori;
  • piani di sviluppo basati su green economy e innovazione.

Accesso diretto ai fondi europei

Con un'autonomia riconosciuta, Venezia potrebbe candidarsi direttamente a bandi europei su:

  • sostenibilità ambientale;
  • rigenerazione urbana;
  • tutela del patrimonio;
  • innovazione nel turismo.

Ripopolare l'estuario: un obiettivo possibile

La rinascita sociale di Venezia passa anche dal ritorno di famiglie, giovani, professionisti nel centro storico e nelle isole. Con strumenti adeguati, si potrebbero incentivare:

  • aziende che assumono residenti locali;
  • trasferimenti d'impresa con incentivi fiscali;
  • contributi per l'acquisto di abitazioni;
  • programmi di residenza preferenziale per chi lavora in città;
  • partnership con università e centri di ricerca.

Conclusione

Fare di Venezia una città a statuto speciale non è solo un atto amministrativo. È una scelta strategica, necessaria e lungimirante per assicurare un futuro alla Serenissima. Significa dare valore alla sua storia, rispondere alle emergenze ambientali, rilanciare l'economia e ridare vita al tessuto sociale. Per Resistere Veneto, è l'occasione per dimostrare che l'autonomia può essere visione, progetto e cura del territorio.

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