Quando il giornalismo diventa propaganda: il caso Corriere di Verona

Roberto Agirmo • 31 luglio 2025

Resistere Veneto risponde alle mistificazioni del Corriere di Verona: la verità sul dott. Riccardo Szumski e sulla nostra storia di impegno civile.

articolo pubblicato sul Corriere di Verona contro Riccardo Szumski

Ieri sera a Verona si è tenuta l’ennesima, presentazione pubblica di Resistere Veneto, nell’ambito di un percorso iniziato oltre due anni fa e che ha attraversato decine di piazze, teatri e sale in tutto il Veneto, riscuotendo attenzione, partecipazione e rispetto da parte di migliaia di cittadini.


Nonostante la presenza della stampa e un crescente interesse popolare, il Corriere di Verona ha pensato bene di relegare l’intera serata a un trafiletto maldestro, pieno di inesattezze, forzature e, a quanto pare, volontarie omissioni.


La verità sacrificata sull’altare della linea editoriale

Nel loro mini-riquadrino, i redattori scrivono:

"È partita ieri da Verona la corsa di Riccardo Szumski".

Falso. La “corsa” di Szumski e di Resistere Veneto è cominciata da ben due anni, attraverso un lavoro capillare sul territorio, serata dopo serata, con incontri pubblici che spesso hanno visto centinaia di persone presenti.


Chiunque abbia una minima etica giornalistica avrebbe verificato i fatti. Bastava consultare altre testate, o anche solo una veloce ricerca online. In alternativa, telefonare a una delle televisioni locali che — pur con limiti di spazio — almeno ci hanno riconosciuto dignità informativa.


Ma c’è di peggio: la mistificazione sul dott. Szumski

Il Corriere definisce Szumski:  “un noto leader no-vax, radiato dall’Ordine dei medici per non aver tutelato la salute pubblica.” Ebbene, questa non è solo una semplificazione rozza: è una menzogna.

Il Dott. Szumski non è un “no-vax”: è un medico che ha sempre difeso la libertà di scelta terapeutica , rifiutando l’idea che il vaccino debba diventare un trattamento sanitario obbligatorio (TSO).

È stato “radiato” — se così si può dire — perché ha curato, quando lo Stato imponeva la famigerata “tachipirina e vigile attesa”. Szumski ha salvato centinaia di persone nel silenzio delle istituzioni e nel disprezzo di certi apparati.

Se al Corriere questo basta per etichettare un medico come un delinquente , chiedete allora alle famiglie di chi è stato curato cosa ne pensano.


Un’informazione che tradisce la sua missione

Il problema non è l’errore. Il problema è che questi “errori” si ripetono sistematicamente ogni volta che si parla di soggetti fuori dal coro. Ogni volta che si mette in discussione la narrazione ufficiale. Ogni volta che si parla di libertà, autodeterminazione, autonomia.


Il Corriere della Sera — un tempo grande giornale fondato da Eugenio Torelli Viollier e Riccardo Pavesi, uomini di cultura e indipendenza — si vergognerebbero forse oggi a vedere come certi redattori locali trattano la verità.

Resistere Veneto continuerà a camminare a testa alta.

E continueremo a denunciare ogni volta che l’informazione abdica al suo ruolo per diventare servizio d’ordine del pensiero unico.


A questo punto suggeriamo ai nostri lettori quanto segue:

Scrivere una mail a: corrierediverona@rcs.it

Dove, MAI con toni imperativi, o agressivi, si vada a ricordare quanto segue:


📧 Testo per email al Corriere di Verona

Oggetto: Richiesta di rettifica – Candidatura Szumski

Gentile redazione,

leggiamo con stupore il trafiletto pubblicato ieri riguardo alla presentazione della candidatura del Dott. Riccardo Szumski a Verona.

L’articolo contiene affermazioni inattendibili e inesatte:

  • L’iniziativa di Resistere Veneto non “parte” da Verona, ma è frutto di oltre due anni di attività pubblica e incontri territoriali in tutto il Veneto.
  • Il Dott. Szumski non è un “no-vax”, ma un sostenitore della libertà vaccinale (free-vax).
  • La radiazione non è legata a negligenza sanitaria, bensì al suo dissenso sull’imposizione del protocollo “vigile attesa e tachipirina”, in favore di cure precoci che hanno salvato centinaia di persone.

Siamo certi che, in nome del rispetto verso la verità e la deontologia giornalistica che ha reso grande la vostra testata, vogliate valutare la pubblicazione di una rettifica o di un approfondimento più corretto.

Cordiali saluti,

[Nome e cognome del mittente]
Un amico della verità

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