Guerriglia elettorale contro il sistema: oltre la finta democrazia dei partiti

Davide Lovat • 12 giugno 2025

La politica moderna è un grande inganno, la democrazia è una finzione e solo una resistenza tattica consapevole può in qualche modo difendere il popolo dall'élite che lo sovrasta.

La finta democrazia dei partiti e la necessità di una guerriglia elettorale

La politica moderna è un grande inganno. Il cittadino medio è portato a credere che la democrazia rappresentativa sia ancora in funzione e che il suo voto abbia un peso reale nelle scelte di governo. Niente di più falso.

I partiti politici, nati come espressione delle diverse istanze popolari, si sono trasformati in semplici strumenti nelle mani dell’élite finanziaria apolide, che li utilizza per incanalare il consenso entro recinti predefiniti. Non importa che si voti per il partito A o per il partito B: una volta arrivati al governo, tutti eseguono gli stessi ordini, che provengono da centri di potere esterni e inaccessibili ai cittadini.

Ci troviamo quindi di fronte a un sistema plutocratico, in cui pochi ricchi controllano tutto attraverso la finzione dello scontro tra fazioni opposte, che in realtà sono solo maschere diverse dello stesso burattinaio globale.

Partitocrazia o democrazia? Il grande inganno

In teoria, la democrazia rappresentativa dovrebbe garantire la partecipazione dei cittadini alle scelte politiche. Ma nella realtà attuale, essa è stata ridotta a partitocrazia, cioè al dominio assoluto di oligarchie di partito che rispondono non ai propri elettori, ma ai poteri sovranazionali che le finanziano e le proteggono.

Le elezioni non servono più a scegliere chi governa, ma solo a legittimare il potere di chi già comanda. Il cittadino viene illuso di poter decidere, mentre in realtà il suo voto è solo una firma su un contratto già scritto altrove.

E i mass media? Fanno da grancassa della propaganda, di proprietà degli stessi padroni del Sistema che impongono le loro agende attraverso giornali, televisioni e piattaforme digitali, orientando l’opinione pubblica e rendendo impossibile qualsiasi vera alternativa politica.

Perché creare nuovi partiti è inutile

Di fronte a questa realtà, molti credono ancora che la soluzione sia quella di fondare nuovi partiti, convinti che possano rappresentare un’alternativa reale al sistema esistente. Ma questo approccio è ingenuo e destinato al fallimento.

Ogni partito che nasce:
  • O viene infiltrato e neutralizzato dall’interno con agenti del sistema.
  • O viene messo fuori legge con cavilli burocratici e accuse costruite ad arte.
  • O viene demonizzato e distrutto mediaticamente, con la macchina del fango dei giornali e delle TV di regime.
  • Il Sistema è ormai strutturato in modo da impedire l’emersione di qualunque soggetto politico che possa davvero mettere in discussione il suo dominio.
La guerriglia elettorale: inafferrabili e imprevedibili

Se la guerra frontale contro il Sistema è impossibile, l’unica strada percorribile è la guerriglia elettorale. E come funziona una guerriglia? Con la mobilità, l’inafferrabilità, il sabotaggio e la conoscenza del nemico.

In questo contesto, la soluzione non è creare un partito strutturato, ma presentare liste elettorali cangianti ad ogni tornata, fondate non su statuti ma previo adesione a una breve, essenziale e chiara "carta dei valori e dei fini", in modo da non mischiare nella stessa lista persone con visioni della vita e del mondo opposte e scadere così nel qualunquismo.

Alle politiche, si candida la “Lista Topolino”
Alle europee, ecco la “Lista Pippo”
Alle regionali, arriva la “Lista Pluto”
Alle comunali, spunta la “Lista Paperino”
E così via, impedendo al Sistema di schedare, infiltrare e neutralizzare un movimento unico e riconoscibile.

Questo metodo ha diversi vantaggi strategici:

Elimina il bersaglio fisso, rendendo impossibile una repressione sistematica.
Evita infiltrazioni, perché il nemico non ha tempo di penetrare e corrompere il gruppo.
Confonde il Sistema, che non può colpire un’entità fluida e sempre mutevole.
Disorienta i media, che non riescono a costruire una campagna di demonizzazione stabile.

Sabotare la macchina del consenso

La guerriglia non si limita alla dimensione elettorale, ma deve agire anche sulla disconnessione dal Sistema mediatico. I cittadini devono smettere di credere ai giornali e alle TV del regime, smettere di legittimare i partiti del Sistema, smettere di pensare che il voto tradizionale possa cambiare qualcosa.

Bisogna diffondere consapevolezza e colpire il Sistema nei suoi punti deboli, creando reti parallele di informazione, bypassando i media controllati e rendendo il gioco elettorale imprevedibile e incontrollabile per i burattinai della plutocrazia.

Conclusione: o si combatte in modo intelligente, o si perde

La politica attuale è un teatro di marionette, e chi ancora crede nelle categorie destra-sinistra vive in un’illusione. Le decisioni non vengono prese nei parlamenti, ma nelle stanze chiuse delle élite finanziarie apolidi.

Di fronte a un potere così pervasivo, le strategie tradizionali sono inutili. La sola risposta efficace è la guerriglia politica ed elettorale, fatta di inafferrabilità, astuzia e conoscenza del nemico.

Il popolo può ancora difendersi, ma solo se comprende che il campo di battaglia è truccato e che la guerra va combattuta con armi nuove e non convenzionali. Il tempo della fiducia cieca nel Sistema è finito. È il tempo della resistenza.

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