Altro che ordini da Roma: la nostra voce è quella dei Veneti
Roberto Agirmo • 24 luglio 2025
Altro che ordini da Roma: noi rispondiamo solo ai Veneti Noi non ci pieghiamo a nessuna segreteria di partito: solo il popolo veneto potrà indicarci la strada
C’è stato un tempo — e purtroppo non è passato — in cui riparare una scuola per mettere in sicurezza i bambini era considerato un problema.
Non perché mancassero i fondi, ma perché lo Stato imponeva vincoli assurdi, come il Patto di Stabilità, che impediva agli enti locali di utilizzare i soldi che avevano già in cassa.
In quel tempo surreale, Riccardo Szumski
— medico, sindaco, uomo libero — decise di dire basta.
Tentò tutte le vie istituzionali per intervenire sulla scuola di Santa Lucia di Piave. Ma di fronte al silenzio di Roma e all’indifferenza del Prefetto, denunciò l’allora premier Matteo Renzi
per omissione di atti d’ufficio. Un gesto che fece scalpore. Ma non era solo simbolico: grazie a quella denuncia, il governo fu costretto a cambiare la legge.
Chi è libero, può cambiare davvero le cose
Riccardo Szumski non prendeva ordini da nessuno allora, e non li prenderà nemmeno domani.
Non ha mai obbedito a segreterie di partito. Non ha mai agito per calcoli di carriera. Ha sempre e solo guardato negli occhi la propria comunità. E agito.
È per questo che Resistere Veneto si fonda su un principio semplice ma rivoluzionario: non ci sarà mai nessuna segreteria romana a decidere per noi.
Nessun partito potrà fermarci, correggerci, zittirci o “ammorbidirci”. La nostra unica bussola sarà la volontà del popolo veneto.
Governeremo con la schiena dritta
Se ci sarà da disturbare, disturberemo. Se ci sarà da rompere schemi, li romperemo. Se servirà andare fino in fondo, ci andremo. Costi quel che costi.
Con il coraggio delle nostre idee e il sostegno della nostra gente, faremo ciò che oggi sembra impossibile.
Lo faremo da uomini e donne libere, senza catene ideologiche, senza bandiere di partito cucite sulla pelle.
Basta con le amministrazioni piegate ai partiti
Oggi, che sia un Comune, una Provincia o una Regione, l’amministratore di turno — qualunque sia il colore politico — finisce per chinarsi alle logiche imposte dall’alto. Non governa davvero per il territorio: esegue. Compone equilibri, non risolve problemi. Risponde ai partiti, non ai cittadini.
Noi di Resistere Veneto questa logica la rifiutiamo.
La combatteremo in ogni sede, in ogni consiglio, in ogni aula pubblica. E lo faremo da persone libere, senza costrizioni, senza etichette, senza appartenenze che ci obblighino a dire sì quando invece c’è da dire un chiaro NO.
LEGGI ANCHE GLI ALTRI ARTICOLI DI RESISTERE VENETO:

Le ultime audizioni desecretate della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla gestione del Covid stanno facendo emergere un quadro che smentisce anni di narrazione ufficiale. Giuseppe Ippolito, membro del Comitato Tecnico Scientifico e della Task Force governativa, ha dichiarato testualmente: «Il piano pandemico? Mai discusso. Le decisioni? Politiche, non scientifiche.» Per anni ci hanno ripetuto che ogni scelta – lockdown, chiusure, sospensioni dal lavoro, obblighi sanitari – derivava dalla “scienza” e che non esistevano alternative. Oggi sappiamo che non era così : le decisioni fondamentali venivano prese a livello politico, senza un piano pandemico aggiornato , senza una reale strategia di prevenzione territoriale, e con un approccio ospedalocentrico che ha contribuito al collasso del sistema. Cinque verità scomode Alla luce di queste rivelazioni, non si può ignorare che molte delle critiche mosse allora da chi veniva etichettato come “no vax” trovano oggi conferma: I cosiddetti no vax che criticavano la politica, avevano ragione. Quando dicevano che esistevano cure per il Covid, avevano ragione. Quando denunciavano che la strategia “tachipirina e vigile attesa” era sbagliata, avevano ragione. Quando affermavano che intubare in certe condizioni equivaleva a condannare a morte, avevano ragione. Quando sostenevano che la gestione dell’emergenza fosse anche una speculazione politica ed economica a vantaggio di pochi, avevano ragione. Seguire i soldi per capire le responsabilità Basterebbe confrontare redditi e patrimoni di certi politici, dirigenti sanitari e medici con incarichi istituzionali prima e dopo la pandemia per trovare tracce evidenti di arricchimenti e conflitti di interesse . La storia ci insegna che seguendo i soldi si trovano i colpevoli . Ma, troppo spesso, chi ha soldi e potere è anche chi controlla le commissioni d’inchiesta . Perché questa verità ci riguarda tutti Non si tratta di rivincite ideologiche, ma di giustizia e responsabilità . Perché se chi ha gestito l’emergenza ha commesso errori o scelte consapevoli che hanno danneggiato vite, economia e diritti, è un dovere civile e morale pretenderne il rendiconto . Resistere Veneto continuerà a vigilare , informare e denunciare ogni tentativo di insabbiamento . La verità non può essere sepolta sotto anni di propaganda. Vedremo se questa Commissione avrà il coraggio di arrivare fino in fondo o se, ancora una volta, prevarranno gli interessi di chi deve proteggere se stesso.