Roma vuole i superpoteri. Venezia chiede giustizia
Mentre la Capitale si prepara a ottenere uno statuto speciale con poteri legislativi e finanziari, il Veneto e Venezia restano ignorati. Ma Resistere Veneto non ci sta.
Roma vuole i superpoteri. Venezia chiede giustizia
Il governo Meloni apre la strada a una riforma che rischia di essere l’ennesimo colpo basso al principio di autonomia territoriale. Il disegno di legge A.C. 1241, appoggiato dal Ministro Calderoli (Lega per Salvini Premier), punta a conferire a Roma poteri legislativi e finanziari speciali, di fatto equiparabili a quelli di una Regione a statuto speciale.
Una “super Roma” con diritto di legiferare e di gestire direttamente risorse e strumenti “non ordinari” per affrontare le sue emergenze quotidiane. Il tutto con l’approvazione entusiasta della Ministra per le Riforme Istituzionali, Maria Elisabetta Alberti Casellati – veneta di nascita, ma oggi portavoce di un centralismo romano che tradisce apertamente il mandato autonomista ricevuto dal popolo veneto.
La beffa ai danni del Veneto è chiara.
Nel 2017 oltre il 90% dei veneti ha chiesto autonomia attraverso un referendum storico. Eppure, mentre Roma si prepara a legiferare su misura, Venezia – città fragile, unica, e da sempre sotto pressione ambientale e infrastrutturale – viene ignorata.
È l’ennesimo schiaffo alla volontà popolare, all’identità veneta, alla logica stessa di un Paese che si definisce “repubblica delle autonomie”.
Il paradosso Casellati: da veneta a centralista
Le dichiarazioni della Ministra Casellati sono emblematiche. Su Il Messaggero, ha dichiarato:
“Roma sarà un ente unico. La possibilità di legiferare consentirà alla città di ritagliarsi una disciplina perfettamente calibrata sulle proprie specifiche esigenze.”
Parole che potrebbero – e dovrebbero – valere per Venezia. Ma che invece vengono pronunciate per giustificare l’ennesimo rafforzamento del potere centralista, con la benedizione di chi proviene proprio da quel Veneto che da anni attende giustizia istituzionale.
Venezia dimenticata, Resistere Veneto rilancia
Per Resistere Veneto è inaccettabile che lo Stato regali “superpoteri” alla Capitale e ignori Venezia. Ecco le proposte concrete che il movimento porta in Consiglio Regionale:
- Iter immediato per il riconoscimento dello statuto speciale per Venezia
– sulla base dell’art. 116 della Costituzione – con competenze legislative in materia di ambiente, beni culturali, turismo, porto e infrastrutture. - Autonomia finanziaria reale, con accesso diretto a risorse mirate per affrontare le emergenze ambientali e sociali di Venezia, in modo strutturale e duraturo.
- Tutela della dimensione socio-culturale veneziana, contrastando l’omologazione centralista e restituendo alla città la sua unicità e dignità amministrativa.
Un movimento di proposte, non di proteste
Resistere Veneto non si limita a denunciare. Scrive leggi, costruisce soluzioni, propone visioni concrete. E lo fa con l’obiettivo di ridare centralità ai territori e alle comunità.
Il Veneto non può più restare spettatore. E Venezia non può essere ignorata mentre Roma si prende tutto.
Se Roma diventa “speciale”, Venezia deve esserlo prima.

