Łéngua Veneta a Scuola: un’opportunità facoltativa per dare forza all’identità
Roberto Agirmo • 18 luglio 2025
Parlar veneto no xe vergogna. Xe cultura.
L’introduzione dell’insegnamento facoltativo della lingua veneta nelle scuole del Veneto è una proposta culturale, non ideologica. Nessuna imposizione, nessun obbligo: solo libertà educativa per le famiglie
e possibilità di scelta per chi desidera trasmettere ai figli un legame profondo con la propria identità storica, linguistica e territoriale.
In un momento storico in cui il mondo sembra volerci rendere tutti uguali, Resistere Veneto sceglie di offrire alle nuove generazioni un'opportunità in più: quella di conoscere, se lo desiderano, la propria lingua madre.
Una lingua, non un dialetto
Il veneto non è una variante dell’italiano, ma una lingua romanza autonoma, con regole fonetiche, strutture grammaticali e vocabolario propri. Non a caso possiede un codice linguistico ISO (VEC), riconosciuto a livello internazionale, come lo spagnolo (SPA) o il francese (FRA). È parlato in decine di varianti locali, in Veneto ma anche in Trentino, Istria, Friuli, Croazia e perfino in Sud America.
Una tradizione dimenticata dai libri di scuola
Il veneto è stato lingua dell’amministrazione comunale, del teatro e della letteratura per secoli: dai Statuti medievali alle commedie di Ruzante, Goldoni e Gozzi, fino alle poesie di Biagio Marin e alle grammatiche moderne. Una delle produzioni culturali più ricche d’Italia, oggi quasi del tutto assente nei programmi scolastici.
La scuola può diventare il luogo in cui, su base volontaria, questo patrimonio torna a vivere.
Una lingua viva, adatta alla didattica
Nel 2017 è stata approvata la Grafia Internazionale del Veneto Moderno (GIVM), una forma scritta normalizzata che consente un insegnamento chiaro, uniforme e scientificamente fondato. I materiali didattici già esistono, così come le competenze per una didattica bilingue moderna, rispettosa delle varianti e aperta all’uso pratico della lingua.
Identità, libertà, diritto
L’articolo 27 del Patto Internazionale ONU sui Diritti Civili e Politici tutela le comunità che vogliono trasmettere la propria lingua ai figli.
E la Legge Regionale 8/2007 riconosce il veneto come lingua e impegna le istituzioni a promuoverne l’insegnamento.
Introdurre il veneto come opzione scolastica significa quindi non solo valorizzare la nostra cultura, ma anche esercitare un diritto, senza escludere nessuno e senza obbligare nessuno.
La proposta di Resistere Veneto
Proponiamo un percorso facoltativo di lingua e cultura veneta nelle scuole del territorio regionale.
Un’offerta aggiuntiva, non alternativa, che permetta a studenti, insegnanti e famiglie di scegliere liberamente se conoscere meglio la lingua dei propri nonni, dei propri paesi, della propria terra.
Perché il futuro ha bisogno di radici.
E il veneto
non è il passato, è un’eredità viva, da tramandare con orgoglio e libertà.
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