Venezia non è un palcoscenico: è una città che sta crollando
Tra luci, eventi e slogan rassicuranti, l’amministrazione Brugnaro continua a mascherare un declino che i numeri ormai gridano. Venezia e Mestre meritano una guida che affronti i problemi reali, non una scenografia permanente.

A leggere i nuovi dati sulla qualità della vita a Venezia — 53ª in Italia, con un
crollo di 14 posizioni in un solo anno — si capisce quanto sia diventata
insostenibile
la distanza tra la realtà quotidiana e la narrazione rassicurante proposta dall’amministrazione Brugnaro.
Perché mentre il Sindaco continua a esercitare le stesse leve dell’antico “panem et circenses”, la città reale affonda tra problemi ignorati e tensioni strutturali mai affrontate.
È una strategia già vista: induzione psicologica positiva, eventi scintillanti, slogan, intrattenimento. Una coltre di ottimismo artificiale per nascondere i nodi che strangolano Venezia e Mestre.
Sì, il Bosco dello Sport è un’opera importante, attesa da decenni.
Ma a che costo?
Quali priorità sono state sacrificate? E soprattutto: quale visione di città sorregge questa scelta?
Poi ci sono le luminarie accese da ottobre a Carnevale, i concerti di piazza, le grandi rassegne, le aiuole perfette. Tutte cose belle, certo. Ma sono la decorazione, non la soluzione.
La realtà è un’altra:
- L’overtourism divora Venezia, senza una politica seria di gestione dei flussi.
- Le forze dell’ordine sono insufficienti, mentre i reati aumentano e vengono rapportati solo ai residenti.
- Continuano a spuntare nuovi hotel, come funghi, mentre la popolazione lagunare si assottiglia.ù
- La residenzialità non viene tutelata, il tessuto sociale si sbriciola, le botteghe storiche chiudono, e Venezia rischia di diventare davvero una “Gardaland” acquatica: un parco giochi senz’anima.
- La divisione Venezia–Mestre, che poteva ridare fiato al centro storico, è stata sempre affossata.
- La Specificità Insulare dell’art. 119 della Costituzione — uno strumento reale, concreto, già previsto dall’ordinamento — non è mai stato neppure ipotizzata come soluzione dal Sindaco.
Troppo fumo, poco arrosto.
Anzi: tanto fumo, e l’arrosto ormai brucia.
La verità è che
al popolo è più facile raccontare una favola che dire la verità, più facile riempire le piazze che affrontare il declino, più facile mettere una benda sui problemi che guardare in faccia la loro gravità.
Ma Venezia non è un luna park.
Venezia è una città millenaria che oggi chiede
rispetto,
coraggio
e una
visione nuova.
Ed è qui che entra in campo Resistere Veneto.
Oggi, finalmente, esiste
una forza politica disposta a invertire questa tendenza.
Una forza che non si farà ipnotizzare dalle luci, non obbedirà a segreterie di partito, interessi personali e non userà lo spettacolo per coprire i fallimenti.
Resistere Veneto si batterà per:
- Rimettere al centro la residenzialità;
- Promuovere la specificità insulare come previsto dalla Costituzione;
- Combattere l’overtourism con strumenti veri, non con slogan;
- Proteggere il tessuto sociale, culturale e produttivo della laguna;
- Restituire dignità alla città e sicurezza ai cittadini;
- Ridare futuro a un territorio che i numeri dimostrano essere in declino.
I dati non mentono.
La narrazione sì.
Venezia merita molto di più di un palcoscenico.
Merita una guida che abbia il coraggio di affrontare i problemi veri, non di nasconderli dietro uno spettacolo permanente.
E noi questo coraggio lo abbiamo.

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