Autonomia a Roma, attesa a Venezia: l’ingiustizia istituzionale che non possiamo più accettare
Se la Costituzione apre all’autonomia per la Capitale, deve valere per tutte le Città Metropolitane. Venezia non può restare in corridoio mentre Roma entra nella stanza dei privilegi.
Roma ottiene autonomia speciale.
Venezia no.
Questo è il punto.
Mentre a Roma si modifica la Costituzione per attribuire alla Capitale nuove potestà legislative, qui nel Veneto stiamo chiedendo una cosa semplice e logica: se una riforma vale per Roma, allora deve valere – secondo criteri generali e oggettivi – per tutte le Città Metropolitane italiane.
Perché Venezia vive dinamiche identiche, se non più complesse: turismo di massa, emergenza abitativa, equilibri ambientali delicatissimi, gestione di trasporti e infrastrutture uniche al mondo.
E invece?
A Roma si apre la porta dell’autonomia.
A Venezia viene chiesto di restare in corridoio.
Questa mozione presentata dai nostri consiglieri Riccardo Szumski e Davide Lovat nasce per rompere questa logica centralista: se la Costituzione riconosce autonomia normativa a Roma, allora la stessa deve essere riconosciuta a chi sostiene il Paese in termini economici, fiscali e sociali.
Resistere Veneto con Szumski pretende ciò che è giusto: stesse regole, stessi diritti, stessa autonomia.
Roma Capitale non può diventare Roma privilegio.
Venezia e il Veneto meritano
pari dignità istituzionale.
Il tempo delle differenze imposte dall’alto è finito.
È iniziato quello dell’equità nazionale.
E iniziato il tempo di RESISTERE!
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